UNA CHIACCHIERATA CON J.J. MARSH
Giampiero Frulli ha raggiunto telefonicamente Joackim "JJ" Marsh, il chitarrista della band di Glenn Hughes. Dire "chitarrista" però è molto riduttivo: infatti JJ da anni scrive insieme a Glenn la maggior parte delle song, ed quindi parte attiva di quello che possiamo ascoltare negli ultimi album solisti, nei progetti paralleli, e nelle esibizioni dal vivo del nostro Funkmeister. Ecco il risultato della lunga e piacevolissima chiacchierata che JJ e Giampiero hanno avuto per telefono venerdì 10 gennaio 2003, ora italiana 21.15.

GF. Raccontaci le tue impressioni sull'ultimo tour con HTP.
JM. Il tour con HTP ha avuto un notevole successo, e credo di aver fatto una bellissima esperienza, specialmente in Italia, dove ho avuto modo di suonare per la prima volta. Joe e Glenn sono stati superbi, davvero ai massimi livelli. Ma l'intera band ha fatto il suo meglio, Joackim Svalberg alle tastiere, Thomas Broman alle pelli. Questa è la giusta alchimia che abbiamo trasmesso al pubblico: una band che spacca! E' stato grande eseguire i pezzi dei Rainbow... io sono cresciuto coi Rainbow, e suonare i loro capolavori è sempre una grande emozione per me.

GF. Anche per noi ascoltare i brani dei Rainbow è sempre una grandissima emozione! Sottolineavi il fatto che sei venuto in Italia per la prima volta in quest'occasione, ma durante quei concerti mi avevi già accennato di una particolare emozione. Che ne pensi dell'esperienza italiana?
JM. Si, spero davvero di poter tornare a suonare in Italia. E' stato stupendo, era la prima volta per me, davvero è stata una grande esperienza come ti ho già detto nel backstage a settembre. E per me è stata anche una notte speciale... perchè ho conosciuto una ragazza bellissima. Beh, le ragazze italiane sono fantastiche! Perciò sarà difficile dimenticarli questi momenti e spero sul serio di tornarci e reincontrare gli amici italiani.
GF. Sei molto ben coinvolto con Mr. Hughes, dopo tanti anni che suoni con lui. Quali sono stati i tuoi progressi nel campo musicale durante questo lungo periodo?
JM. Più lavoriamo insieme, meglio vanno le cose. Abbiamo davvero iniziato a coordinarci perfettamente l'uno con l'altro. Io so cosa Glenn pensa, so quello che... beh le tracce del nuovo album parleranno da sole! Riesco a capire cosa lui ha in mente, cosa vuole che venga fuori. Lavoriamo molto bene ormai insieme, voglio dire... ci capiamo a vicenda perfettamente, e c'è stata sempre una certa magia fin dall'inizio. Ma adesso siamo davvero in sintonia, e lavoriamo molto velocemente. Abbiamo appena finito il nuovo album. Ho raggiunto Los Angeles e abbiamo cominciamo a mettere su del materiale, avevamo bisogno di pezzi perchè eravamo a secco... e di getto abbiamo scritto ben quattro brani! Voglio dire: il songwriting migliora sempre più. E specialmente Glenn ha trovato il sound che voleva, è ben lontano dall'essere un semplice pop, rock o funk.
GF. Come negli Shape 68?
JM. Beh, quello è grande pop Americano. Nei suoi album solisti invece Glenn è capace di miscelare insieme diversi generi. Ma ora credo che abbiamo realmente raggiunto quello che Glenn voleva, il sound che lui ama. Tutti gli album sono ottimi, ma nel nuovo album ascolterete davvero delle cose speciali. Mi piace molto il fatto che essendo allo stesso tempo heavy e pop, siamo riusciti a calibrare tutti i differenti colori, specialmente nel nuovo Songs in the key of rock.
GF. Sappiamo che sei anche insegnante di chitarra. Trovi ancora il tempo di insegnare?
JM. Non molto adesso, sono davvero stanco... non mi importa granchè adesso, la cosa che voglio di più in questo momento è suonare dal vivo...
GF. Nel novembre 2002 hai avuto l'occasione di suonare con Legends Of Rock. Dicci le tue impressioni a proposito di questa esperienza.
JM. Oh, quello è stato un grande tour. Beh ho fatto due grandi tour quest'anno... Legends Of Rock è andato ben oltre le previsioni, la risposta a Glenn è stata incredibile. Abbiamo suonato nei teatri, che sono posti bellissimi, ma la cosa strana è che tutti sono seduti in poltrona! Non eravamo abituati, per noi funzionava diversamente... beh come in Italia, la gente che sta in piedi, che applaude, che salta, che grida, tutti sotto il palco. E' strano, ma in Inghilterra funziona così. Così tutti sedevano, quando Frank Marino ha iniziato, quando suonava Uli (Jon Roth, ndr)... ma quando Glenn ha gridato "Stormbringer!", un sacco di gente si è alzata dalle poltrone. C'è stata davvero una grande risposta da parte del pubblico, tutto è stato superbo, Frank e Uli, Jack Bruce... beh, loro sono leggende nel loro Paese! I fans di Frank erano molti di più che i fans di Glenn. C'erano anche tantissimi fans di Jack Bruce. Ognuno di noi ha avuto l'opportunità di suonare con tutti gli altri musicisti. Io ho suonato con Frank Marino, con Uli, con Glenn, ho suonato i brani dei Cream con Jack Bruce... è stato davvero bello.

GF. Qual è il tuo sogno nel cassetto riguardo la musica? Un album solista, o suonare con qualche musicista in particolare, o cos'altro?
JM. Il disco solista non è un sogno, è attualmente una realtà. Sto lavorando su un progetto solista proprio adesso, sento che è arrivato per me il momento di farlo. Tutti fanno album solisti... sarà una grande esperienza perchè nel tuo solo-album non hai confini, puoi suonare quello che ti pare, può essere rock, può anche essere la roba più strana del mondo, sei libero di esprimerti. Si, ci sono tanti artisti con cui mi piacerebbe suonare, ma la cosa importante per me è il fatto di essere in grado di suonare la musica che amo. Quello è il mio obiettivo, e basta.
GF. A questo punto dicci qualcosa in più a proposito del tuo progetto solista!
JM. Certo... è un paio d'anni che ci penso. Ho un sacco di materiale incompleto, qui a casa. Spero sul serio di trovare il tempo di finire questo lavoro. Non so precisamente quando sarà pronto, perchè sto lavorando con Glenn, le sessioni in studio, i tour, ma probabilmente ci vorrà un annetto. Non è necessario affrettare le cose, voglio fare le cose per bene.
GF. Hai suonato anche in un gruppo chiamato Orange. Puoi dirci qualcosa di più preciso?
JM. Ciò non è propriamente vero. Mi hanno contattato come sessionman, un mio amico suona il basso negli Orange, e a quel tempo il chitarrista lasciò la band, così serviva un sostituto e mi hanno chiamato. Si, ho suonato con gli Orange, ma non sono, nè sono stato, ufficialmente in quel gruppo.
Ma c'è qualcos'altro. Ho un altro gruppo con dei musicisti svedesi chiamato Spellbound. E' una vecchia band che formammo negli anni ottanta con cui abbiamo registrato tre album. Ci siamo riuniti l'anno scorso e stiamo per registrare un altro album che suona davvero forte. Sono tutti grandi musicisti in questa band. I brani sono molto tosti, diversi dallo stile di Glenn, e suonano quasi... sinfonici. Non abbiamo le tastiere e quindi non si tratta propriamente di "sinfonico", ma si può avvertire una certa tendenza... non vorrei dire la parola "progressive", ma... non riesco a spiegarlo, è duro e melodico allo stesso tempo.
GF. Spero di ascoltare al più presto questo nuovo lavoro! Un'altra domanda. Qual è stata la più importante performance della tua carriera?
JM. Beh è un pò difficile da dire... fammi pensare... sono stati tutti dei grandi concerti in questi anni, ma... si, credo che il più importante nella mia vita sia stato il giorno che ho invitato Glenn a suonare sul palco la prima volta che ci siamo incontrati. Era il matrimonio di uno dei miei migliori amici, che a sua volta era un grande amico di Glenn. L'ho conosciuto là, perchè suonavo con il mio gruppo alla festa di matrimonio. Ho visto Glenn e l'ho invitato a suonare con noi alcuni classici dei Trapeze e dei Deep Purple. Ed ecco come l'ho conosciuto. Credo che questo è stato il più importante concerto della mia vita.

GF. Come giudichi al momento l'attività musicale nel tuo Paese, la Svezia?
JM. Sta migliorando, devo dire. Il rock sta ritornando specialmente fra i giovanissimi. Si convertono al rock'n'roll più frequentemente di prima. Si sente in giro della musica orribile oggigiorno, e per me quello che sta accadendo qui in Svezia è una grossa soddisfazione, i ragazzi pensano con la loro testa, senza confini, senza schemi imposti.
GF. Una domanda per i chitarristi. Qual è il tuo attuale set-up?
JM. Ultimamente sto usando il Peavey 5150 Mark II, la testata di Eddie Van Halen. Il modello Mark II suona meglio. Di solito uso due cabinet, entrambi Marshall 4x12'' equipaggiati con coni Celestion. In tour ho sempre questi Marshall con me, uno o due cabinet a seconda del suono di cui ho bisogno. Ed ho anche un paio di testate Marshall modificate, ma il 5150 II suona davvero alla grande, ed è molto versatile. Ho un vecchio pedale Wah Wah Cry Baby modificato da un amico. Inoltre uso qualche altro pedale, ad esempio il Boss Octaver, il Boss Digital Delay, e uso anche il Boss Chromatic Tuner per verificare mentre suono dal vivo eventuali cedimenti dell'accordatura. Ho anche degli altri pedali molto interessanti ma non li uso tutti quanti ogni volta. Il mio set-up essenzialmente dipende dal tour. Con Glenn non ho bisogno di troppa roba, basta la mia buona Fender Strat Custom ed il wah wah.

GF. Ed infine un saluto ai fans italiani.
JM. Spero di tornare in Italia al più presto possibile. I tre concerti italiani del tour HTP 2002 sono stati davvero fantastici. Mi ha entusiasmato tantissimo l'atmosfera che avete creato durante gli show. E spero che il nuovo album di Glenn vi piaccia, per me farlo è stato una grande esperienza, e credo che sarà per voi lo stesso appena lo ascolterete. Non mollate mai, ci vediamo presto in giro sul palco. Credo sia necessario ringraziare Giampiero e Roberto per il duro ma grande lavoro nel Funk-Lab, grazie per diffondere la musica di Glenn in tutta l'Italia!
Foto credits:
Foto n°1 (partendo dall'alto): Enrico, JJ e Giampiero - backstage Pontoglio HTP tour 2002
foto n°2: Joackim Svalberg, Thomas Broman, JJ Marsh - backstage Oberhausen HTP tour 2002 (grazie a glennhughes.com)
foto n°3: JJ e Glenn - Legends Of Rock tour 2002 (grazie a ghpg.net)
foto n°4: JJ e Glenn - backstage Marghera HTP tour 2002
foto n°5: il set di pedali che JJ ha usato nel R.O.C.K. tour 2000 |