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HTP Tour Report 2004

MOTION - Zingonia (BG), 8 marzo 2004

Molto bella, la recensione della serata proposta da Luigi, quindi abbiamo deciso di pubblicarla perchè dà veramente l'idea dello stato d'animo generale vissuto a Bergamo; le foto potete trovarle a fondo pagina. Grazie a tutti per il prezioso contributo. Non esitate a mandare altro materiale ai nostri indirizzi. Can't Stop Rock'n'Roll!

Ciao a tutti, dopo "migliaia di anni" ho deciso di scrivere una recensione... ieri sera è stata una serata veramente grandiosa: "HTP live" ossia sua maestà Glenn Hughes "The Voice of Rock" e Joe Lynn Turner in concerto..
Ma partiamo dall'inizio..


Spazio ai FireTrail band di supporto capitanata da Pino Scotto e Lio Mascheroni (voce e batteria dei Vanadium). Il gruppo offre un heavy-rock di discreta fattura e pesca a più non posso nel repertorio della mitica band italiana.. i Vanadium appunto..
Il sound purtroppo è pessimo e a parte la chitarra del funambolico Steve Arganthal e il potente drumming di Mascheroni tutto il resto risulta molto impastato e molto poco distinguibile, peccato per Pino... si danna l'anima (o quello che ne rimane).. ma con scarsi risultati e dopo circa mezz'oretta di set la band italiana saluta un pubblico comunque caloroso.

La febbre dell'attesa sale mentre i roadies lavorano alacremente sul palco perchè tutto sia perfetto per il "main-event" della serata.
Ore 22.30 la sala piomba nel buio e annunciati dal brano On the Ledge (tratto dall'album di debutto HTP) che prorompe dagli speaker, i nostri fanno la comparsa sul palco in rigorosi abiti anni '70..Il grande entusiasmo del pubblico si trasforma immediatamente in un urlo assordante sulle note dell'opener Hold On da "HTP2"; subito buono l'impatto con il sound questa volta molto più definito.. Le ugole di Glenn e Joe vanno riscaldandosi a pieno nel corso del brano di apertura ben seguite dagli ottimi cori della band. Dopo la trascinante e recente You Can't Stop Rock'n'Roll, dove i due cantanti si spartiscono le linee vocali, è il momento solista di JLT che con I Surrender va a rinverdire i fasti dei Rainbow; alla chitarra non c'è Blackmore ma un certo JJ Marsh che a mio avviso ancora una volta dimostra tutta la classe e il talento di cui è dotato; ottimo Joe che sembra veramente in forma e pubblico in visibilio.. Si prosegue con altri due pezzi tratti dalla ultima pubblicazione e Glenn comincia a prendere il sopravvento; spinge sul basso che è un piacere e i suoi vocalizzi tagliano l'aria del locale bergamasco in lungo e in largo.. il suo momento si avvicina e lui sembra caricarsi ad ogni nota che emette.. Ora Joe esce di scena e il palco è tutto per JJ Marsh che si prodiga in un ottimo assolo in vena seventies, un assolo oscuro, cupo, introduttivo ad un brano della storia Deep Purple era Coverdale/Hughes... E' l'ora di una maestosa interpretazione di Mistreated. Glenn è a dir poco strepitoso, spinto dal pubblico letteralmente impazzito e che canta a squarciagola per tutto il pezzo. E' sicuramente il momento più alto dello show: "The Voice of Rock" è in forma perfetta e ci tiene a dimostrarlo nonostante i 50 anni suonati.. la canzone scorre via con un impeto impressionante nonostante la grande atmosfera melodica..siamo trascinati dalla sei corde di JJ e dall'impatto ritmico del basso di GH supportati ottimamente da batteria e tastiere.. al termine siamo senza fiato e Glenn dà al suo pubblico quello che si aspetta.. 2 minuti di tecnica/cuore/passione/cervello/stomaco tutto fuso insieme in una voce assolutamente magica: su un sottile sottofondo di tastiere il mitico cantante inglese sciorina tutto il suo repertorio vocale con un'interpretazione melodica sulla quale sembra emozionarsi lui stesso.. chiudendo gli occhi sembra di sentirsi trasportare in un'altra dimensione dove non hai più il controllo sulle emozioni che si sfogano con le lacrime.. vi garantisco che quest'uomo, questo artista è assolutamente incredibile.. Ovazione infinita da parte della gente assiepata sotto il palco... magia pura... Scena madre con Joe Lynn Turner che rientra in scena e si inginocchia davanti a Glenn..
Ora parla nuovamente la musica dei Rainbow con Joe che dà il meglio di sè su la ballad Street of Dreams per guadagnarsi la sua buona fetta di applausi, Turner è veramente un ottimo cantante ed interprete e il fatto che tenga la scena insieme ad un mostro come Hughes la dice lunga. Un attimo di pausa e Glenn si lancia in un breve momento strumentale sul suo basso per introdurre ancora due brani dell'era Deep Purple: prima la funkeggiante Gettin' Tighter, con un'ottima jam centrale per dar sfogo a JJ Marsh sulla sua Fender e a Thomas Broman dietro le pelli con un solo di batteria breve ma incisivo, il quartetto completato dalle tastiere dello svedese Kjell Haraldsson gira alla grande e si diverte parecchio insieme al pubblico che salta sulla ritmica del brano; ma non è finita qui perchè si prosegue con la meravigliosa You keep on moving, in assoluto uno dei miei pezzi preferiti dei Purple. Hughes è grandissimo.. ho realmente finito gli aggettivi.. insieme ad un ispiratissimo JJ Marsh rendono una splendida versione.
Seguono in rapida successione due rocker mozzafiato come Death Alley Driver e Stormbringer: ho la gola letteralmente in fiamme ma non sono neanche più sicuro di essere sul pianeta terra...
La band saluta e ringrazia con la gente letteralmente impazzita... due minuti di attesa ed eccoli per il trittico finale: Devil's Road, Spotlight Kid con assolo da pa-ni-co di JJ e la conclusiva Burn.. a questo punto non so neanche più come mi chiamo... sinceramente non so quanti anni sono che aspetto di sentire questo pezzo dal vivo suonato da Mr. Glenn Hughes.. la fatica si fa sentire ma i "ragazzi" danno tutto fino in fondo.. JJ è incredibile.. assolo degno del buon Ritchie.. (spero non me ne voglia). Ancora un ritornello su cui diamo tutti il massimo ed è la fine con la promessa di Glenn di rivederci l'anno prossimo...

...tranquilli ci sarò ancora... Avevate dubbi?..

Saluti e scusate la lunghezza... ma come al solito non siete obbligati a leggere, no?

Sange

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