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DAL FORUM
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"HUGHES-TURNER project"

A distanza di pochi mesi dall' uscita dei rispettivi album solisti ("Slam" per Turner e "Building the machine" per Hughes),eccoci a commentare questo Hughes-Turner project nato dalla collaborazione dei due ex-Purple e con altri musicisti ormai fidati come J.J. Marsh e Shane Galaas.

I due vocalist reduci dal tour nelle radio americane con il progetto VOICES OF CLASSICS ROCK che comprende anche altri artisti di indiscussa fama come Bobby Kimball, Jimi Jamison per citarne un paio, ci regalano questo che definisco senza dubbio un capolavoro.

La partenza è da cardiopalma con DEVIL'S ROAD destinata a diventare il traino dell' intero album. Ritmi forsennati con i due che si passano il microfono in continuazione, con la chitarra che cavalca ritmi blackmoriani.

YOU CAN'T STOP ROCK 'N' ROLL è' il classico inno alla musica immortale. Qui è Turner ad aprire le danze con un blues molto forzato che sfocia con il coro e poi la liberazione : "You can't stop rock 'n' roll". L' ospite in questo pezzo e' PAUL GILBERT con il suo assolo di chitarra.

MISSED YOUR NAME un' altra cavalcata molto alla Purple. Un vero rock 'n' roll style ma il tiraggio rasenta quasi l'heavy metal. Ancora una volta le due voci si amalgamano alla perfezione. Ed è quasi sorprendente il buon Joackim Marsh. l'assolo è un duello tra lui e Vince Di Cola alle tastiere.

MYSTERY OF THE HEART

Dopo tre pezzi dal tiro mostruoso, ecco il ballatone strappamutande. In questo caso Glenn Hughes si occupa solo di suonare il basso mentre la voce solista e' interamente affidata a Joe Lynn Turner. Un pezzo che ci porta in qualche modo indietro nel tempo (la parola Rainbow cosa vi dice?). Imperdibile atmosfera soft che ci mette in pace con il mondo. La voce di Turner e' particolarmente adatta per questo tipo di song.

SISTER MIDNIGHT

aaaaaaaaaaaaahhhhhhhhh !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Il capolavoro. Un pezzo fantastico. Un inizio funkeggiante alla Glenn Hughes ed un ritmo accattivante che ti porta in un' altra dimensione. Turner si adatta alla perfezione e il risultato e' qualcosa di straordinario. "Do you wanna be free ?" Provate ad ascoltarla !!!!!!!!!!!!!

BETTER MAN

Scritta interamente da Hughes, il pezzo ricalca alla pefezione episodi già sentiti in altri lavori di Glenn. Qui addirittura si fa fatica a distinguere le due voci inizialmente. Sono in perfetta sintonia.

HEAVEN'S MISSING AN ANGEL

mmmmmmhhhhh............... siamo all' altra ballata strappa.....tutto. Qui è Turner che lascia campo libero a Glenn che canta interamente il pezzo. Armonie a tratti .....Lizzy-style. Non a caso, perchè l'intera song e' suonata da uno straordinario John Sykes, che esprime qui il suo talento illimitato.

FADE AWAY

Una track sognante, come le due voci che si alternano a volteggiare nell'aria. Un altro pezzo ricco di atmosfera che ci riporta indietro nel tempo ancora una volta.

RIDE THE STORM

E ora si torna a cavalcare la tempesta. Viene ancora in mente il ritmo dei "vecchi" Rainbow d'annata. Ormai le due voci imperversano e si intrecciano come un serpente intorno ad una spada affilata. Che ritmo ragazzi !!!!!! E' Akira Kajiyama il guitar hero ospite qui nell' assolo.

RUN RUN RUN

E' la giusta continuazione del brano precedente. Qui è la tastiera di Vince di cola che affianca la chitarra sulla pista che porta i due vocalist alla corsa estrema.

AGAINST THE WALL

E' la bonus track per il Giappone. Ma credo che non potrei mai farne a meno. Se all'album Stormbringer mancasse un pezzo, questo sarebbe l'ideale tappo mancante. Anche qui la presenza di Akira Kajiyama.

ON THE LEDGE

I due eroi ci salutano così, sul davanzale, o se preferite sulla sporgenza di un qualcosa che capirete ascoltando questo brano. L' assolo di Vince Di Cola sembra uscito da un film horror di Dario Argento. Pezzo straordinario, forse il piu' complesso e intrigante.

Ora non ci resta che attendere il tour giapponese di maggio che prevede anche un live album, e poi............

tour europeo in settembre che potrebbe regalarci un paio di date italiane.

Non ci resta che incrociare le dita.

Roberto Cosentino

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